COSA SUCCEDE NEI GIORNI PRECEDENTI
Nelle settimane precedenti al Capodanno lunare, i vietnamiti fanno visita alle tombe dei propri cari: rimuovono le erbacce e bruciano l’incenso per invocare le anime a far visita alla casa di famiglia. Nelle abitazioni, i vietnamiti preparano le offerte per il Dio della Cucina chiamato “Ong Tao”. È usanza comune quella di comprare una carpa da liberare nel fiume o nel lago più vicino il ventitreesimo giorno del precedente mese lunare, poiché si ritiene che Ong Tao la cavalchi fino a raggiungere il cielo per fare rapporto all’Imperatore Celeste. Talvolta le carpe sono tre, poiché alcuni credono che tre siano le divinità protettrici della cucina siano tre (secondo la leggenda di Phạm Lang, Trọng Cao e Thị Nhi).
Alcuni vietnamiti erigono un Albero del Tet, chiamato “Cay Neu”. Ad oggi si tratta di una tradizione ancora rispettata perlopiù nelle campagne piuttosto che nei centri urbani. Il Cay Neu è una canna di bambù spogliato della maggior parte delle sue foglie tranne in cima. L’albero del Tet ha origini taoiste e contiene oggetti talismanici che si agitano col vento per attirare gli spiriti buoni e respingere quelli malvagi. In cima, spesso i vietnamiti posizionano una raffigurazione di carta dello yin e dello yang. A volte sventola una bandiera colorata a forma di carpa. Il Cay Neu sarà poi rimosso dopo il settimo giorno del Tet.
IL 2022, L'ANNO DELLA TIGRE D'ACQUA
Il mito della creazione della tigre in Vietnam racconta di una divinità celeste ribelle di nome Phạm Nhĩ. Sebbene Phạm Nhĩ fosse straordinariamente forte e talentuoso, complottò contro l’Imperatore Celeste poiché pensava che sarebbe stato un sovrano dei Cieli più degno. Phạm Nhĩ creò un enorme putiferio tale da aver quasi successo nella sua impresa, fino a quando Buddha intervenne catturandolo. Buddha lo consegnò all’Imperatore Celeste, esigendo che Phạm Nhĩ non fosse ucciso per il suo crimine. Invece, si reincarnò come un animale terrestre (una tigre, appunto), mantenendo la sua straordinaria forza e udito.
La devozione dei vietnamiti nei confronti della tigre
L’adorazione della Tigre come divinità è attestata già nel periodo di Văn Lang. Immagini di tigri sono state scolpite su tamburi di bronzo Đông Sơn e raffigurate come figurine e sculture in rilievo, spesso viste nei templi, nei santuari e sugli altari pubblici. Si riteneva, infatti, che adorando la tigre i vietnamiti avrebbero potuto salvare il loro villaggio dalla sua ira.
Ancora oggi, in Vietnam la tigre è conosciuta come Chuá Sơn Lâm, cioè il dio della montagna e della foresta. Fino a qualche decennio fa, alcune comunità vietnamite evitavano di riferirsi alle tigri chiamandole ‘con cọp’ o ‘con hổ’ (“con” è un titolo -tecnicamente, un classificatore- con cui ci si riferisce agli animali), preferendo invece usare i titoli di gran lunga più riverenti di ‘ông’ (nonno) o ‘cậu’ (zio). In alcune comunità del Vietnam meridionale, il primogenito era chiamato ‘anh hai’ (secondo fratello maggiore), poiché il titolo ‘anh cả’ (fratello maggiore) era riservato proprio alla tigre.
Nonno Trenta
I vietnamiti utilizzano una miriade di appellativi per riferirsi alle tigri. Uno dei nomi popolari più comuni per una tigre è Ông Ba Mươi che letteralmente significa Nonno Trenta. Ông, come abbiamo visto, è un appellativo riservato a chi gode di particolare rispetto anche al di là del suo significato letterale di “nonno”. Ci sono invece più versioni che provano a spiegare perché la tigre venga chiamata col numero Trenta. Una delle più comuni risale al periodo della dinastia Nguyen. La tradizione vuole che in quel periodo, chiunque fosse stato in grado di catturare una tigre sarebbe stato ricompensato dall’imperatore con 30 quan tiền (l’antica valuta dell’epoca) per aver evitato la devastazione del villaggio da parte dell’animale. Allo stesso tempo, però, al cacciatore veniva comminata anche una punizione di trenta frustate per aver spostato la creatura così venerata dal suo habitat naturale.
La tigre nei modi di dire e nei proverbi vietnamiti
Come è comprensibile, anche nella lingua vietnamita si trovano molte espressioni che riguardano la tigre. Ad esempio, l’espressione “accarezzare la barba di una tigre” si usa per riferirsi a quando si osa scherzare con una figura di autorità. “Cavalcare la schiena di una tigre”, invece, significa non avere altra scelta che portare a termine qualche azione pericolosa.
Esistono poi veri e propri proverbi come “Hùm dữ không ăn thịt con”. Letteralmente significa “la tigre malvagia non mangia i suoi stessi cuccioli” e sta ad indicare il legame tra genitori e figli. Un altro modo di dire è “Hổ phụ sinh hổ tử” (letteralmente: una tigre è genitore di una tigre”) che è l’equivalente vietnamita del nostro “tale padre, tale figlio”. Quando invece una persona è al culmine delle proprie forze, alcuni vietnamiti la definiscono Mình Hổ, tay vượn (letteralmente: corpo di tigre, mani di scimmia), ovvero forte come una tigre e agile come una scimmia.
LA TIGRE NELLE ARTI DEL VIETNAM
Le tigri hanno anche ispirato vari dipinti tradizionali vietnamiti. Uno dei più celebri è Ngũ Hổ, le Cinque Tigri. Si tratta di una raffigurazione della cosiddetta pittura Hàng Trống, un genere di pittura su legno che ha avuto origine nel 1500 nel centro storico dell’odierna Hanoi. Nel dipinto Ngũ Hổ ci sono una tigre dorata al centro, e delle tigri rosse, nere, bianche e verdi agli angoli. Le tigri sono ritratte come guardiane del centro e delle quattro direzioni della Terra, secondo la teoria dei Cinque Elementi. Sono rappresentate anche le costellazioni dell’Orsa Maggiore e dell’Orsa Minore, e la raffigurazione comprende stendardi e spade che richiamano le arti marziali. Ngũ Hổ, le Cinque Tigri
La tigre nello zodiaco vietnamita
Seguendo cicli di dodici anni, ogni Capodanno vietnamita segna l’inizio di un nuovo anno zodiacale, al quale è associato uno dei dodici animali. Gli animali dello zodiaco vietnamita sono, in ordine: topo (Tý), bufalo (Suu), tigre (Dan), gatto (Meo), drago (Thin), serpente (Ty), cavallo (Ngo), capra (Mui), scimmia (Than), gallo (Dau), cane (Tuat) e maiale (Hoi). La tigre è dunque il terzo segno animale dello zodiaco vietnamita.
Secondo lo zodiaco vietnamita, ogni giorno le ore propizie per la tigre sono dalle tre alle cinque del mattino.
I vietnamiti pensano che le persone nate sotto il segno della Tigre possiedano le caratteristiche dell’animale: pieni di vita, i nati sotto il segno della Tigre sono senza paura, nobili e pieni di vigore. Sono affettuosi, generosi e hanno una grande empatia per gli altri esseri umani. Ottimisti, le tigri hanno molto coraggio. Ma attenzione: le tigri sono anche solitarie, impazienti e spericolate.
Personaggi famosi
Sei nato nell’Anno della Tigre? Significa che condividi questo segno con persone come la regina Elisabetta II, Tom Cruise, Lady Gaga, Laura Pausini, Bansky e Usain Bolt.
(spunti tratti da Tuttovietnam)