"Prima di passare ad eseguire il
Van Ba desidero condividere con voi, alla luce dei tre anni di attività, il mio
vissuto con il nostro Viet Chi Dao, sperando che risulti gradito e magari,
chissà, anche un tantino utile. Sarà in ogni caso un’occasione per conoscere
qualcosa in più di questa vostra compagna di percorso.
Quello che mi affascina delle
forme del Viet Chi Dao è la loro ricchezza di contenuti: poemi, strategie,
simbologie, movimenti lenti o rapidi, respiro, energia, leggende.
Ogni forma, inoltre, qualunque
sia la modalità d’esecuzione, può farci esprimere (o ancor meglio scoprire) non
solo quello che più sembra rappresentare la nostra essenza, quello che gli
altri maggiormente vedono in noi, ma anche quello che è meno evidente oppure
che si manifesta in determinati momenti
o fasi della nostra vita.
Non sempre abbiamo la propensione alla delicatezza e alla leggerezza, non sempre alla marzialità dei gesti e dei movimenti. Io, per esempio, amo eseguire le forme morbide, che sento più riflessive e profonde e nelle quali m’immergo totalmente, assaporando ogni piccolo dettaglio che mi sembra di riuscire a cogliere appieno solo rallentando; amo però anche eseguire le forme in modo più marziale, sprigionando forza ed energia in modo diverso, più rapido e potente, anche se, in questo secondo caso, il mio fisico lascerebbe intendere più una predisposizione alla rapidità che alla potenza. Ma... J
Non mi identifico in una o nell’altra
modalità, ma sperimento con piacere ogni sfaccettatura del mio essere, facendo
in modo che tutto ciò che mi trasmettono le forme, non solo quindi la loro pura
e semplice esecuzione, diventi un corpo unico con la mia anima. E’ in quel
momento che me ne approprio. Mi sento una ricercatrice, a piccole dosi e tempi,
purtroppo, ma altamente motivata. Direi che è anche per questo mio approccio,
oltre che per una buona visualizzazione e capacità di concentrazione, che la
mia memoria, che in questo caso è anche una memoria emozionale, riesce ad
essere sufficientemente produttiva (immodestamente parlando, ovvio).
Altro obiettivo per eseguire la
forma in modo pieno e consapevole è sicuramente quello relativo all’impulso da
dare per eseguire il movimento. Infatti, l’impulso primario che origina il
movimento non dovrebbe partire dalle singole parti del corpo, braccia, spalle,
gambe, ecc., bensì dal dantian o campo del cinabro, principalmente quello
inferiore, collocato tre o quattro dita sopra l’ombelico che, tra quelli che
nella medicina cinese sono considerati i tre fulcri di energia del corpo (dantian superiore, mediano e inferiore), è considerato il centro di
gravità, quello dove si raccoglie e si accumula l’energia originaria che si
dirama in tutto il corpo. Questo aspetto non riguarda solo il Viet Chi Dao ma
si può facilmente estendere a qualsiasi disciplina oppure a qualsiasi azione
che deve eseguire il nostro corpo.
Il riconoscimento e l’attivazione
di questo centro avvengono anche e soprattutto tramite la corretta
respirazione. Se questo avviene, ci accorgiamo che l’energia del movimento, sia
esso morbido che marziale, acquisisce una diversa manifestazione, più piena
e percepibile.
Passo ora brevemente alla forma
che eseguirò. Il Van Ba è una forma da eseguire in modo leggero e lento, con
qualche piccolo picco più potente e veloce. In realtà dietro la sua leggerezza si
nascondono azioni molto energiche ed eventi da fronteggiare anche di notevole
impatto. A tal proposito, una cosa che ho imparato da tempo e che mi piace
condividere perché la trovo di grande interesse è che le azioni possono
esprimersi in modo veloce e possente anche se il corpo sta eseguendo gesti lenti,
rallentati, perché la velocità interna, quella più difficile da conquistare e
percepire, può esprimere al massimo l’essenza e la potenza delle cose.
Dicevo che l’insieme della forma
ci pone davanti a situazioni ed eventi che possono metterci a dura prova. Per
esempio l’acqua che cade copiosa, il temporale che fa tremare la terra, oppure
il mare in tempesta che dobbiamo attraversare, queste e altre metafore della
vita. Niente paura, però, perché il GM ci suggerisce anche come affrontare
questi eventi servendoci delle nostre migliori qualità. Allenando le nostre
energie, mantenendo solido il nostro centro, coltivando la perseveranza che
hanno le onde che si infrangono sulla costa o la leggerezza delle nuvole,
possiamo attraversare anche il mare in tempesta ed essere preparati ad agire
dotati dei nostri migliori strumenti.